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Non ci rallegra affatto, eppure la nostra “profezia” di sabato scorso si è realizzata bene al di là delle previsioni: Il giovane Regeni viene descritto come morto “a furia di botte” sul più diffuso quotidiano italiano – la “Repubblica”, ovvero l’”House Organ” del finanziere Carlo De Benedetti e del PD renziano….
A noi questo orrendo (anche giornalisticamente…) titolo ci ha fatto sobbalzare ed inorridire: sarebbero forse “botte” tagliare un orecchio, coprire il corpo di tagli e bruciature, denudare e profanare il corpo ed infine spezzare a morte la vertebra cervicale? Il neo Direttore del quotidiano governativo “Repubblica” non si è forse accorto di quell’“azzeccata” presentazione del pezzo da lui pubblicato… Anche qui, a noi il tutto ha paradossalmente ricordato un recente dibattito con cui il Parlamento italiano si era rifiutato di varare una legge anti-tortura che ci allineasse alle norme internazionali. Giustificazione addotta? Siffatta legge avrebbe infatti interdetto gli auspicati “interrogatori robusti” (vedasi verbali parlamentari testuali dell’epoca…). Ma ci sembra che questi temi e questo linguaggio andrebbero maneggiati con sensibilità e rispetto, anche e soprattutto dal nuovo prudente Direttore di Repubblica, Mario Calabresi. E tanto basti.
Intanto – ad una manciata di ore dall’apertura del Festival di Sanremo – l’umore ed il “Minculpop” governativo (vedasi) non tollera le “cattive” notizie, che però arrivano da tutte le borse. Italiane in prima fila, dopo quelle asiatiche. Da noi in più si riaffaccia lo “Soread” fra titoli pubblici italiani e tedeschi. Con buona pace della preferenza di Renzi per il sistema bancario italiano rispetto a quello tedesco…
Intanto, in attesa del “lavacro” sanremese (che avrebbe dovuto essere cancellato per un lutto nazionale di cui manco si parla ) continua il dibattito omo “riproduttivo” in Parlamento. Con il noto Formigoni che ci spiega cosa si può fare e non fare… Intanto il PD suona i tamburi di un “trionfo” alla farsa “primarie” che ha peraltro trasformato Palazzo Marino in una specie di Tammany Hall newyorkese della prima metà del secolo scorso: i Cinesi della Chinatown milanese (già cara alla Sindachessa di destra Moratti) hanno “votato” compatti a favore di quel Sala reduce dal “successo” dell’Expo, nonché passato da destra a sinistra come un funambolo.
Ai dem non importa che il Sala sia indagato, che non abbia nulla a che vedere con la tradizione operaia, socialista e democratica di Milano. Gli piace, gli piace tanto. E i “votanti” cinesi accorrono al soccorso. Appunto Tammany Hall (vedasi).
Ma da questo blocco politico “renziano”(sopravvissuto alla Banca Etruria della leggiadra Boschi) ci si può aspettare questo ed altro…. Ed intanto il Presidente Mattarella finisce il viaggio “sinodale” a Washington: purtroppo un viaggio che ci ricorda per più versi quelli indimenticabili di Leone. Nonostante l‘evidente compostezza. Del “primo Presidente siciliano”. Obama dixit.
Che più? Che ci aspetteremmo che venerdì (il giorno dei funerali di Giulio Regeni) fosse proclamato il lutto nazionale e la ricerca della giustizia sia assunta al massimo livello possibile. Altro che gli “affari” con l’Egitto. ENI e non solo. E tanto meno chiedere una buona parola all’Amministrazione (uscente…) Obama.
Ci sarà o no una cosa che possiamo fare da soli? In primo luogo da soli. Oltre a prenderci in giro con tutte le asfissianti girandole sul nulla.